Musicoterapia

La musicoterapia è un approccio interdisciplinare, che utilizza tutti i canali espressivi verbali e non verbali e che ha l’obiettivo di stimolare e valorizzare ogni forma espressivo-comunicativa grazie a elementi imprescindibili quali: suono, movimento, ritmo, canto, segno grafico, voce, emozione e gesto.

Esiste tra musica e medicina un legame talmente stretto che, all’inizio dell’umanità, esse erano una cosa sola. Essa si è dimostrata davvero efficace per le persone con problemi di comunicazione. Per quanto riguarda i bambini con autismo, per esempio, è stato scoperto che gli stimoli acustici riducono l’ansia, migliorano il comportamento socio-emozionale e aumentano la fiducia in se stessi. Nello stesso modo, ai bambini con difficoltà nel parlare, la musica e le canzoni aiutano a migliorare la fono-articolazione. Grazie al loro effetto fisiologico, una musica o una strategia di intervento sono in grado di diminuire il dolore e l’ansia riducendo il livello di cortisolo (ormone associato allo stress) e liberando endorfine, che hanno proprietà rilassanti, analgesiche ed euforiche.

La musica riesce anche a ridurre la frequenza cardiaca e regola la temperatura corporea in modo tale da favorire il rilassamento. Inoltre, il corpo produce un maggior quantitativo di serotonina in presenza di musica, il che spiegherebbe perché una ninna nanna calma i bambini e li porta ad addormentarsi (oltre ad avere un effetto benefico su chi la canta).

MUSICOTERAPIA IN GRAVIDANZA

La musicoterapia in gravidanza aiuta a stabilire una comunicazione positiva con il feto, grazie al linguaggio dei ritmi, dei suoni e dei movimenti che svolgono il ruolo di intermediari nella relazione madre-feto. (Manarolo, 2006). Inoltre il percorso in gravidanza prevede anche una presa di coscienza del corpo e delle emozioni delle future mamme e dei futuri papà e svolge una funzione preventiva sull’insorgere di una relazione disturbata nella diade mamma-bambino.

All’inizio il feto è raggiunto da sensazioni dovute a vibrazioni e a movimenti , quali il battito cardiaco proprio e della madre, la respirazione, il liquido amniotico, tutte percepite a livello sensoriale vibratorio, corporeo, non uditivo.

L’udito è il primo dei cinque organi di senso a svilupparsi nel feto e a favorire il contatto con l’ambiente esterno.

Il feto percepisce e acquisisce non solo le vibrazioni a livello corporeo e acustico, ma anche le emozioni trasmesse dalla mamma. Chiaramente l’embrione non rimane indifferente agli stimoli che avverte, ma risponde in modo chiaro e differenziato così che lavorando su questi elementi si crea il dialogo non-verbale tra madre e figlio. Questo consente alla mamma di capire già molti aspetti della personalità del bambino e di instaurare con lui un dialogo. (R. Benenzon)

MUSICOTERAPIA NEONATALE

Nei primi mesi di vita il primo oggetto-intermediario è il corpo della madre: la sua voce, i movimenti del corpo, l’odore della pelle, il contatto tra i due corpi. Già in questa fase il bambino dimostra di riconoscere i suoni e i rumori ascoltati in utero ponendovi maggiore attenzione, altri possono lasciarlo indifferente o innervosirlo; si calma più facilmente se appoggiato sul lato sinistro del corpo della mamma dove può percepire il battito cardiaco; smette per un attimo di succhiare se sente una melodia conosciuta; si addormenta facilmente se la mamma canta le ninne nanne usate durante la gravidanza. In seguito, quando il bambino inizia ad esplorare autonomamente gli strumenti, si modifica l’oggetto intermediario: non è più il corpo della madre, bensì altri oggetti proposti da lui stesso. (R. Benenzon)

L’obiettivo è quello di favorire il dialogo madre-bambino e la sintonizzazione affettiva attraverso il linguaggio non-verbale, quindi favorire la comunicazione, la relazione, l’apprendimento, la motricità e l’espressione.

Inoltre il gruppo ha la funzione di attivare un processo di condivisione che agisce come supporto e contenimento sia dei bambini che delle mamme e dei papà.

«La musica è un linguaggio espressivo, un linguaggio universale: è il ritmo del bambino all’interno dell’utero, l’armonia perfetta del feto immerso nel liquido amniotico, la voce e i battiti del cuore della madre, la carezza del futuro padre sul ventre materno.»

(Zorrillo Pallavicino, 2002)

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